Osteopatia pediatrica, un’alleata per il benessere del tuo bambino

16 Febbraio 2023

Il parere di Elisa Zagaglini, Osteopata D.O, Osteopata Pediatrico Studio Copore, Torino.

Il concetto osteopatico: principi e meccanismi dell’osteopatia

Negli ultimi anni l’Osteopatia Pediatrica ha iniziato ad essere sempre più conosciuta e diffusa come valida disciplina per migliorare il benessere del bambino sia in presenza di un determinato disturbo sia come strumento preventivo che affianca la crescita e lo sviluppo. Per comprendere come questo può avvenire dobbiamo partire dai principi e dai meccanismi su cui si basa l’Osteopatia.

Alla base della visione osteopatica è presente il concetto per cui la struttura del corpo e la modalità con cui esso funziona sono strettamente legati fra loro e che ogni persona possiede dentro di sé la capacità necessaria per mantenere il proprio stato di salute. Inoltre, il corpo è visto come un’unità funzionale, costituita dalla parte fisica, mentale e spirituale che lavorano insieme per “autoguarirsi”.

Il Dr. Still, ideatore dell’osteopatia, diceva: “L’Osteopatia si basa sulla perfezione del lavoro della Natura. Quando tutte le parti del corpo umano sono in ordine, stiamo bene. Quando non lo sono la conseguenza è la malattia. Quando le parti vengono ‘riaggiustate’, la malattia lascia il posto alla salute. Il lavoro dell’osteopata consiste nell’aggiustare il corpo dall’anormale al normale; dopodiché la condizione anomala cede il posto alla condizione normale e la salute ne è il risultato”.

Osteopatia per bambini: la relazione emozionale e il tocco

La comprensione del bambino e la stabilizzazione di una relazione con esso è la chiave del trattamento osteopatico: è ciò che premette la creazione di quel “dialogo emozionale” fondamentale per far sì che il bambino possa dare il permesso al terapista di prendersi cura di lui.

Per rendere il trattamento efficace il terapista si adatta al bambino, ricerca continuamente la posizione più confortevole ed accogliente per esso e lo lascia libero di esprimersi e muoversi all’interno della stanza. Per accedere alla sfera senso-motoria è necessario passare dalla sfera sensoriale ed emotiva del bambino.

Il trattamento è un momento esperienziale e rappresenta un gesto di fiducia profonda del genitore: egli affida il proprio figlio al terapista perché si occupi della sua salute. Il “passaggio” del bambino al terapista è un gesto simbolico molto importante, poiché fa percepire al piccolo paziente di essere all’interno di un clima sereno e sicuro. Avviene proprio la creazione di un “triangolo relazionale” tra bambino, genitore e osteopata.

Un ruolo estremamente importante è svolto dal tocco dell’osteopata. In generale il tatto è il primo senso a svilupparsi nell’embrione e per questo motivo ha un’importanza fondamentale. La pelle riceve tantissime informazioni dal mondo esterno e dunque rappresenta uno dei primi mezzi di comunicazione del bambino.

La scoperta del “corpo a corpo”, per il bambino, avviene già nella pancia della mamma durante la gravidanza, grazie ai suoi movimenti, al suo tocco e alle vibrazioni causate dai suoni interni ed esterni. Per rendere il passaggio dalla vita intra-uterina alla vita extra-uterina meno traumatico, si può partire proprio dal contatto e dalla creazione di una relazione affettiva attraverso la pelle e le sue importanti connessioni emotive. È ormai risaputo come le carezze e il contatto pelle a pelle facciano parte dei bisogni basilari di un bambino. Tale approccio, inoltre, stimola ed alimenta lo
sviluppo neuro-psico-motorio del neonato.

E’ perciò semplice comprendere come il tocco dolce e consapevole del terapista possa creare quella connessione che si trova alla base del trattamento osteopatico pedriatrico. Lo scopo del trattamento è quello di rilasciare le tensioni fisiche, così da agire anche a livello profondo, creando uno stato di benessere globale nel bambino.

Il trattamento osteopatico pediatrico: come si svolge

Durante la prima seduta l’osteopata ascolta la storia del bambino raccontata dal genitore e contemporaneamente osserva il piccolo iniziando ad interagire con lui, cercando di entrare in sinergia. La migliore strategia è ovviamente il gioco (differente per le diverse fasce di età). Il terapista condurrà un’attenta anamnesi indagando sul motivo del consulto, su come si è svolta la gravidanza e il parto, sull’allattamento e sulle abitudini motorie del piccolo paziente.
Successivamente l’osteopata osserva il bambino nei suoi movimenti spontanei o mentre gioca e inizia a captare delle informazioni utili per conoscerlo e comprendere se sono presenti delle restrizioni di movimento o dei gesti limitati.

Come abbiamo detto il passaggio più importante di tutti è la stabilizzazione di un rapporto, di una comunicazione, che permetterà al bambino di partecipare al trattamento e creerà le basi per uno scambio senso-motorio tra il tocco dell’osteopata e il piccolo paziente.

Il trattamento osteopatico avrà lo scopo di rilasciare tutte quelle tensioni sia esterne che interne (viscerali) che può presentare il bambino. Grazie a questo, il bambino proverà uno stato di benessere che lo farà sentire a suo agio nel proprio corpo. Tale sensazione di confort si rifletterà sulla sua postura, sui suoi gesti, sulla sua motricità, sulla sua crescita e anche sul suo comportamento.

Portare il bambino dall’Osteopata Pediatrico: quando e perché

Il bambino nell’utero della mamma è sottoposto a compressioni passive, soprattutto nell’ultimo trimestre, dove la sua “casa” si fa sempre più stretta. Tale diminuzione dello spazio può lasciare dei segni o delle memorie mio-fasciali che possono creare degli squilibri tensionali sul corpo del neonato. Inoltre, durante il parto, primo trauma della vita dell’uomo, il piccolo subisce ulteriori compressioni e trazioni. La natura ha dato ai neonati gli strumenti per recuperare in autonomia la grande fatica del parto, ma quando questo evento risulta più lungo, complesso, o sollecitato con strumenti o con farmaci, allora il bambino potrebbe aver bisogno di un aiuto per poter superare il trauma e riuscire ad esprimere successivamente al meglio il proprio potenziale di crescita fisiologica. Chiaramente eventuali tensioni o asimmetrie possono portare ad uno sviluppo meno armonioso del bambino e possono creare degli squilibri che si potranno ripercuotersi sia sulla sua postura che sul suo sistema viscerale. In linea generale, questi sono i principali motivi per cui rivolgersi ad un’osteopata pediatrico:

Conseguenze legate ad un parto complesso o particolarmente lungo
Difficoltà di suzione e di corretto attacco al seno
Pianto inconsolabile o irritabilità generale del bambino
Disturbi gastrointestinali come coliche, reflusso gastro-esofageo, costipazione o stipsi
Otite
Disturbi del sonno
Asimmetrie del cranio (plagiocefalia)
Asimmetrie posturali (torcicollo miogeno, scoliosi o atteggiamenti scoliotici)
Mal di testa (cefalee, emicranie)
Problematiche di occlusione dentale

L’incontro con l’Osteopata Pediatrico può quindi favorire un buon stato di salute e di sviluppo generale del bambino.

 

Per info e prenotazione contattaci al numero 345 979 6179


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